Filosofia

Punto di incontro fra arte immersiva,
arte relazionale e arte della post-produzione

Selfie Museum è nato da un’intuizione del fotografo e art director Adrien Berlin, che nel 2014 organizza nei suoi studios a Los Angeles eventi e feste private con scenografie recuperate per lo più da set cinematografici.

Il network di artisti internazionali, scenografi e registi che collaborano all’iniziativa si allarga sempre di più, tocca ogni angolo del mondo con eventi di moda, cinema, musica e desing in stile pop-up selfie museum. 

A ottobre 2021 nasce così il primo Selfie Museum italiano, a Firenze, con la collaborazione dell’amico e artista Stefano Fake & The Fake Factory.

La felicità è reale solo quando è condivisa

Adrien Berlin spiega così la nascita di Selfie Museum: “Le persone hanno sempre in mano una macchina fotografica, lo smartphone, e possono condividere in tempo reale le foto che realizzano. Così abbiamo pensato che questa fosse una grande occasione per cercare una relazione tra artista e visitatore, creando scenografie in cui le persone potessero letteralmente entrare in scena e creare immagini di se stesse all’interno delle opere. E sono nate le prime, sperimentali, installazioni immersive. Anche il Selfie Museum di Firenze è frutto di questo processo, con oltre 50 installazioni realizzate da più di 400 artisti, che si sviluppano in un labirinto di 1000 mq negli spazi di Via Ricasoli 44, gestiti da Florence Art Lab”.

La filosofia di selfiemuseum

Già dagli anni Ottanta le opere d’arte sono create sulla base di opere preesistenti o su prodotti culturali, è l’arte della post-produzione. Così gli artisti rompono la distinzione tradizionale tra arte e consumo, tra creazione e copia, confondendo il concetto di originalità. La società diventa un vero e proprio repertorio di forme, l’opera d’arte contemporanea diventa il punto di partenza per un processo in divenire che coinvolge l’artista quanto il visitatore. Fino ad arrivare all’attuale cultura d’uso e di attività, all’arte che reinterpreta l’arte inserendosi nei flussi di produzione creativa. Gli artisti ci insegnano a usare e ad abitare tutte le forme del presente, in un’ottica di cultura non più passiva, ma attiva, da vivere e reinterpretare.

Express yourself, express yourselfie

Selfie significa esprimere sé stessi attraverso un’immagine condivisa sui social media. Non un mero autoscatto, ma un momento di espressione personale condiviso socialmente. Selfie Museum è più di uno spazio espositivo, è un laboratorio creativo, un luogo narrativo che offre l’opportunità di mettersi in relazione con le opere e con gli artisti attraverso gli scatti fotografici che i visitatori creano e diffondono sui social media. Non si tratta di immagini da pubblicare, ma di emozioni da condividere. Selfie Museum è il naturale sviluppo dell’arte nella direzione di un maggior coinvolgimento del visitatore nell’esperienza museale.

Art is a game, let’s play together!

SelfieMuseum è soprattutto uno spazio che incoraggia il visitatore a conoscere e riconoscere le nuove forme d’arte contemporanea. Il visitatore interagisce con le opere scenografiche cercando di comprenderne i significati e di utilizzarle come spazio di creazione di contenuti personali, emozionali e sociali.

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